7 difficoltà degli italiani all’estero

Spesso divisi fra nostalgia e ambizioni, quali sono le ragioni per cui chiedono più spesso aiuto psicologico?

1. Qui ho un buon lavoro ma mi manca l’Italia

Molte persone partono in cerca di un lavoro: che sia perché in Italia non riescono a trovarlo o perché pensano che all’estero le condizioni siano migliori, fatto sta che spesso l’esigenza di una sicurezza economica e di una soddisfazione professionale è il motore che porta ad allontanarsi dall’Italia. Nel giro di qualche anno, però, la lontananza dal paese d’origine può iniziare a farsi sentire: dalle piccole cose che permeano la quotidianità, come il cibo e la lingua, fino agli affetti e la famiglia.

Questa nostalgia può arrivare a diventare una tristezza costante e pervasiva, e il conflitto interiore può portare le persone a costruire la propria esperienza all’estero come un pendolo d’eterna indecisione fra il restare e il tornare, avvertendo un continuo richiamo verso le proprie radici ma avendo al tempo stesso paura di rientrare e trovare condizioni lavorative peggiori.

2. Non riesco a sentirmi a casa da nessuna parte

Alcune persone vivendo all’estero sperimentano la sensazione di essere perennemente dei pesci fuor d’acqua: si sono allontanati dal luogo in cui sono cresciuti spesso proprio perché non lo sentivano davvero loro e sono arrivati a stare bene nel luogo in cui vivono; tuttavia, possono non riuscire a sentirsi davvero a casa né in Italia né all’estero.

In alcuni casi, questa sensazione di essere “fuori posto” accompagna le persone da ben prima che si trasferissero, a volte fin dall’infanzia. Per alcuni, le implicazioni di ciò sono state il continuare a viaggiare e a spostarsi, fino ad arrivare ad avvertire questa costante necessità di ricominciare altrove come un peso. La voglia di stabilità può farsi sentire ma al tempo stesso può essere difficile per loro decidere dove mettere finalmente radici.

3. Non voglio tornare ma qui non ho dei veri legami

Riuscire a stringere legami che si avvertano come davvero profondi e significativi, lontani dal paese in cui si è cresciuti, può essere difficile. I “veri legami” possono essere ritenuti dalla persona quelli rimasti in Italia: la famiglia, gli affetti più duraturi, e a volte anche le relazioni sentimentali, e ciò può mettere in discussione l’idea di restare nel nuovo paese.

“Cosa resto a fare qui se non ho nessuno?” è una domanda che qualcuno arriva a porsi, eppure la scelta di tornare resta tormentata, perché in qualche modo partire ha avuto senso per la persona e l’Italia non è il posto in cui sente di voler vivere.

4. Ho paura di trasferirmi per le ragioni sbagliate

La paura può accompagnare sia la decisione di partire che quella di tornare, e qualcuno può interrogarsi sulle ragioni che portano ad un cambiamento così drastico ponendolo in termini di “giusto” o “sbagliato”. Una delle motivazioni che più spesso viene declinata in questi termini è la scelta di traslocare per seguire il/la partner, che sia per partire o per tornare. Alcune persone possono sentire di dover scegliere fra la famiglia d’origine e la relazione, fra il lavoro e l’amore, o fra ciò che desiderano per se stesse e ciò che desidera l’altro. La confusione però può riguardare anche altri ambiti oltre la relazione, e la richiesta d’aiuto è orientata al fare chiarezza rispetto alle ragioni che stanno portando la persona a scegliere di andare o restare.

5. Mi vergogno a tornare indietro, sarebbe una sconfitta

A volte, la scelta di tornare in Italia è ostacolata dall’idea che rientrare dopo essere voluti partire rappresenti un fallimento. Il cambiare idea rispetto al trasferimento, in generale, può generare angoscia e senso di colpa, come se una volta fatto questo passo, poi fosse necessario portarlo a termine fino in fondo.

Le persone possono temere il modo in cui saranno considerate dagli altri e le implicazioni legate al rientro: le difficoltà del rimpatrio sono spesso sottovalutate, ma c’è un rischio di depressione legato al momento in cui si torna a casa dopo aver scelto di andarsene, magari per anni.

6. Non possiamo stare lontani per sempre

Le relazioni a distanza possono essere ragione di conflitto interiore rispetto alla scelta di lasciare l’Italia per l’estero o viceversa. Per molte persone, portare avanti un rapporto in due paesi diversi è frustrante e fa sperimentare costantemente sensazioni di precarietà emotiva, solitudine e instabilità. Di contro, può non essere così semplice per i partner ricongiungersi, e la decisione rispetto al paese in cui si andrà entrambi a vivere può avere implicazioni difficili da affrontare.

Uno dei due potrebbe sentire di star sacrificando qualcosa d’importante per l’altro e ciò potrebbe nuocere alla relazione stessa.

7. Ho degli amici qui ma non ci capiamo davvero

Per alcune persone che vivono all’estero, la sensazione di superficialità che accompagna le nuove amicizie può diventare motivo di conflitto interiore. Possono sentire di avere delle frequentazioni con cui uscire, divertirsi e stare bene, dei buoni rapporti con i colleghi, ma di non riuscire a raggiungere una vera intimità con qualcuno. La ragione che esse individuano è che il non condividere lo stesso background culturale o la stessa lingua dà loro la sensazione che gli altri si capiscano al volo mentre per loro un certo livello d’intesa sia precluso.

Tuttavia, non necessariamente frequentare altre persone italiane risolve il problema: a volte il problema sembra accompagnare la persona in questione in tutti i contesti ed essere quindi solo più pervasivo all’estero di quanto non lo fosse nel paese d’origine, o essersi acutizzato con il trasferimento.

Dott.ssa Roberta Iuliano

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