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“Non ho tempo!” – Perché le nostre vite sono così impegnate?
La sensazione di non avere abbastanza tempo per fare tutto ciò che si vorrebbe, o che si pensa di dover fare, accomuna moltissime persone e si accompagna spesso ad altre sensazioni quali ansia, stress, pesantezza, irritabilità e affaticamento persistente. Ma cosa intendiamo quando diciamo: “non ho tempo“? In alcuni casi, la sensazione ha a che fare con una vita lavorativa i cui orari e confini sono arrivati a inglobare anche il tempo che vorremmo dedicare a noi stess3 o alle nostre relazioni personali. Per altre persone, invece, si tratta piuttosto dell’idea di non riuscire a portare a termine tutto ciò che si erano prefissate. In altri casi ancora, tutti gli…
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Perché iniziare una psicoterapia?
Cosa racconta chi chiede di cominciare un percorso di psicoterapia? A volte è difficile decidersi: pensiamo di preferire “fare da solə“, che “(senza offesa dottoressa) ma io in queste cose non ci credo tanto“, che non faccia per noi stare a parlare con qualcuno che “ci ascolta e basta“, i soldi, il tempo, ma tanto il problema sono io, ma tanto il problema sono gli altri, continuo così ancora per un po’ e vediamo come va… A volte è MOLTO difficile decidersi. Questo perché abbiamo delle idee su cosa accadrà nel momento in cui faremo questa scelta, che rischia di cambiare l’idea che abbiamo di noi stessə e quella che…
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Ansia e intimità
Se nelle nostre relazioni ci sentiamo spesso in prestazione e in ansia è facile che queste sensazioni abbiano implicazioni anche nel modo in cui viviamo l’intimità. Possiamo sentirci in ansia se siamo persone che tendono a vivere i rapporti con gli altri in termini di adeguatezza, ovvero con l’idea di dover andare incontro alle aspettative degli altri per evitare di perdere la relazione con loro. Nell’intimità questo si traduce nella tendenza a pensare che la cosa più importante sia riuscire a soddisfare l’altrə, piacere esteticamente ed essere bravə a letto. Se per qualche motivo ci si sente inadeguatə o si teme che l’altrə possa restare delusə, possiamo mettere in atto delle strategie…
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Se la pandemia doveva insegnarci qualcosa era la centralità della psiche
Da tempo volevo lasciare il mio pensiero su alcuni aspetti legati alla pandemia ma anche ora riesco solo a restituire impressioni appena abbozzate. Come quella che ho avuto ieri quando un bambino a scuola mi ha chiesto di fargli “il disegno più difficile che avessi mai fatto” e io ho disegnato il suo ritratto: non vedo il suo volto per intero da due anni. Due anni passati a indovinare dalla pronuncia delle sue parole quanti denti gli fossero caduti, dal tono della sua voce se dietro la mascherina stesse sorridendo. Due anni di: parla più forte che non ti sento! Stai lontano dai tuoi compagni! Corri a lavarti le mani! O quella…
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Non guardare giù! – La sensazione di non fare abbastanza
Oggi parliamo di scale e del sentire di non stare facendo, di non aver dato o di non essere mai “abbastanza”. La metafora della scala è stata usata dalla giornalista Amy Gahran per parlare delle aspettative sociali connesse alle relazioni intime, di come ci sentiamo all’idea di disattenderle o della fatica che facciamo anche solo ad immaginare alternative possibili ad esse. Si parla di scala, perché c’è un’elevata comunanza nell’immaginare le relazioni sentimentali come un percorso a gradini, che va dal corteggiamento al matrimonio, alla messa al mondo di figli. Questa progressione sembra lasciare poco spazio alle alternative, e quando qualcosa va storto, la sensazione è un po’ quella di…
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Strumenti di osservazione e relazioni educative difficili
Quando la relazione è il tuo principale strumento di lavoro, sai bene che la passione e la laurea non bastano: vieni catapultatə in mondi diversi dal tuo, in scenari dove è necessario districarsi fra diversi rapporti (con le famiglie, con i colleghi, con i coordinatori…), diverse richieste, e tanti bisogni. È il caos dei servizi educativi e della scuola: la nostra “normalità”, spesso invisibile e data per scontata. La relazione educativa è ammantata di falsi miti e subisce spesso l’urto costante di intemperie che vanno al di là del rapporto con la persona a cui l’intervento è destinato. Ci si ritrova così a pensare che la competenza non basti, e…
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Le donne e lo stress: riconoscerlo, gestirlo, superarlo
Incontro aperto alla cittadinanza In collaborazione con il Poliambulatorio SaluSanGiorgio, la Farmacia Cooperativa e il Comune di S. Giorgio di Piano 22 Marzo 2017 Il tema dell’incontro è stato lo stress: la sua definizione, l’impatto che ha sulla nostra salute, in particolare su quella femminile, e quali sono le strategie che utilizziamo per fronteggiarlo. Abbiamo trattato il tema dell’ansia e delle sue conseguenze sul nostro benessere psicofisico e abbiamo provato a parlare delle possibilità per affrontarla. La serata era aperta alla cittadinanza e i materiali dell’incontro restano a disposizione all’interno del presente articolo per la libera consultazione. Slide del corso
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Lo stress nelle donne: cause, conseguenze e strategie
Parliamo di stress quotidianamente ma sappiamo davvero di cosa si tratta? Ci sono differenze tra uomini e donne nella gestione dello stress? Quali sono le conseguenze dello stress sulla salute? E come possiamo provare a gestire meglio questo fenomeno? Il primo a parlare di stress è stato Hans Selye, un medico austriaco, che ha preso in prestito questo termine dalla metallurgia, definendolo come una “risposta aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso”. Quindi, in sostanza, secondo Selye, lo stress è uno dei modi in cui noi rispondiamo, fisicamente e psicologicamente, alle richieste che ci arrivano dall’esterno. Queste richieste possono essere molto diverse tra loro e variare da richieste…