Può arrivare un momento, soprattutto nella vita delle donne (che forse culturalmente sono più portate ad avvertire come un problema il tempo che passa), in cui si ha la sensazione di dover ricominciare ma di avere al contempo anche la preoccupazione che sia troppo tardi per farlo.
A volte è proprio durante il percorso di psicoterapia che questa sensazione diventa più definita, che si fa più chiara la voglia di ricominciare, di rimettersi in gioco, la consapevolezza di voler cambiare rispetto ad un percorso cominciato magari quando si era molto più giovani, e compare la paura che ormai sia troppo tardi, che si sia troppo avanti con gli anni per poter riprendere gli studi, mettere su famiglia, scegliere una nuova carriera professionale, un nuovo posto in cui vivere, cambiare completamente i propri obiettivi o per doversi rialzare dopo una perdita, che sia la fine di una relazione o un turn over di amicizie. Per qualche motivo, abbiamo interiorizzato l’idea che esista un tempo ben definito per fare le cose, che la nostra vita debba essere un percorso a tappe verso una stabilità sempre più solida e concreta e che ci siano delle scadenze entro cui portare a termine determinati passi, complice magari il confronto con la vita delle persone della nostra età che conosciamo.
Ma cosa succederebbe se non fosse così? Se sentissimo davvero di avere la libertà di poter ricominciare in qualsiasi momento? Se l’idea di dover o voler non fosse accompagnata da una sensazione di paura, dolore, fatica, fallimento… ma da quella della possibilità, della scoperta e della conquista?
Gli antichi greci avevano una parola per definire il momento adatto per fare le cose: χαιρός, che significa “momento opportuno“. Era un concetto legato al mondo della natura, alla crescita delle piante e alla maturazione dei frutti. Perché in natura, ogni cosa non può che arrivare nel momento esatto in cui è pronta.
Quindi ecco l’invito di oggi: imparare a guardare alle nostre scelte come opportunità che maturano quando sono pronte per farlo.
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Grazie Stefania. Pero ti do un altro spunto di riflessione: troppo tardi per chi? A dire il vero non so se hai figli, non ne parli. Ma io avevo 43 anni quando ci siamo trasferiti. Non ho realizzato il MIO sogno di bambina ma l ho realizzato per i miei figli. E poi ho scoperto che IO qui ci sto proprio bene! Non e mai tardi per realizzare i propri sogni. Non e che qui tutto funzioni meglio, ma la somma delle cose, alla fine della giornata, si e piu soddisfatti e meno inc col governo! Se vai sul mio blog puoi tutta la nostra esperienza! Buona vita.