In un percorso di psicoterapia online con persone italiane residenti all’estero, spesso mi è capitato d’imbattermi nel tema dei legami affettivi. I rapporti d’amicizia e di coppia che nascono all’estero mi vengono descritti spesso come “difficili”: può essere difficile per una persona adulta che arrivi in un nuovo paese stringere legami al di fuori del contesto lavorativo; ancora più complesso può essere portarli in profondità, fino a far diventare una persona nuova un autentico punto di riferimento; per moltə inoltre, le continue restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria hanno segnato un’ulteriore battuta di arresto nell’ampliamento della rete di conoscenze.
Eppure è fondamentale continuare a darsi questa possibilità e non rimandare a tempi migliori la possibilità d’investire profondamente nel luogo in cui ci si trova, non importa se per un mese o a tempo indeterminato e senza aspettare che le cose “tornino come prima”.
Viviamo nel presente e scopriamo quali possibilità possono esserci per noi qui ed ora, e al tempo stesso cerchiamo di mantenerci apertə verso gli altri e dispostə ad andare oltre: niente di ciò che faremo potrà considerarsi “sprecato”.
Le barriere linguistiche e culturali possono rendere più complesso instaurare un’intesa. Inoltre, i rapporti con gli altri italiani possono assumere le caratteristiche di “fuochi di paglia”: ci si lega in fretta, per una comunanza di origine, e ci si frequenta in occasioni di uscite e di divertimento, ma poi sul lungo termine il rapporto può non durare o non arrivare abbastanza in profondità.
I legami che nascono all’estero possono formarsi rapidamente ma poi, altrettanto rapidamente, possono esaurirsi: il senso di incertezza e di precarietà può rendere più complesso scegliere di investire in amicizie intime e profonde. Avere qualcuno accanto, quando tutti gli affetti sono lontani, può essere avvertita come un’urgenza che porta a legarsi rapidamente. Ma a volte, la scelta di aver lasciato l’Italia non è vissuta come definitiva, e questo può implicare una difficoltà a lasciarsi andare e a investire nel nuovo paese. Fra compatrioti, quindi, ritrovarsi può essere vissuto inizialmente come la possibilità di vivere un’intesa e di essere sulla stessa lunghezza d’onda, ma poi andare oltre può essere difficile se non si vive con l’idea di restare e costruire qualcosa di duraturo.
La sensazione di non aver messo radici nel paese d’arrivo ma di non sapere se e quando si rientrerà in quello d’origine può portare a vivere rapporti “mordi e fuggi”: i nuovi legami instaurati sono avvolti dall’anticipazione della loro perdita.
Investire in un rapporto, che sia d’amore o di amicizia, con la prospettiva che questo sia destinato a finire o a cambiare radicalmente nel momento in cui una delle due parti andrà via, può essere complesso e portare alla scelta di ritirarsi o di mantenere i legami in superficie. Questo spiega perché alcune persone preferiscano sparire, smettere di rispondere ai messaggi e, in generale, tirarsi indietro da quei rapporti che avvertono (o cominciano ad avvertire) come importanti per loro: ci si protegge, a volte anche in modo poco consapevole, dalla possibilità dell’abbandono e dal dolore della perdita.
Tuttavia, anche quando non si sa ancora quanto a lungo si resterà in un luogo, è importante provare a darsi la possibilità di viverlo appieno e investire nei nuovi rapporti. Vale la pena aprirsi all’altro e cercare di sperimentare amicizie improntate all’intimità e non solo al divertimento. E’ importante ricordare che da nuovi rapporti possono aprirsi nuove opportunità, e che vivere nel presente è ciò che davvero può darci una sensazione di pienezza, arricchimento e benessere.
Ogni esperienza relazionale, a prescindere dalla sua durata, può darci o lasciarci qualcosa, e viceversa: anche noi possiamo dare qualcosa agli altri, anche se il rapporto poi andrà incontro a cambiamenti.
La pandemia ha aggiunto incertezza alla precarietà già spesso sperimentata da chi vive all’estero, e socializzare nell’ultimo anno e mezzo è stato più difficile. È importante però smettere di restare sospesi e cercare di sfruttare le risorse ancora disponibili per ampliare la rete di conoscenze e consolidare i legami già presenti.
Ricominciare ad aprirsi può non essere facile, soprattutto per le persone che già prima sentivano di avere difficoltà a instaurare e mantenere rapporti con gli altri. Per qualcuno, la pandemia ha rappresentato un vincolo ma anche la possibilità di restare all’interno di una zona che non ci espone al rischio di sentirci a disagio con gli altri. Anche per questo, per qualcuno più che per altri può essere difficile pensare di riprendere a socializzare.
Ci si può sicuramente dare un tempo per recuperare le risorse necessarie a investire di nuovo nella socialità, ma è importante ricordare che se si avvertono le relazioni e lo stare in mezzo agli altri come troppo complesso per sé, una buona opportunità potrebbe essere rappresentata dall’inizio di un percorso di psicoterapia.
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